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Ultima modifica: 14 Gennaio 2016

Piano dell’offerta formativa (POF)

Anno scolastico 2015_2016

INDICE

PREMESSA

PARTE EDUCATIVO – DIDATTICA

INTRODUZIONE

  1. FINALITA’
  2. RAGIONI
  3. CONTRATTO SCUOLA-FAMIGLIA
  4. CARATTERISTICHE DELLA SCUOLA
  5. OBIETTIVI FORMATIVI E PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE DELLO STUDENTE
    5.1 OBIETTIVI DIDATTICI GENERALI
    5.2 OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
    5.3 OBIETTIVI MINIMI
    5.4 ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
    5.5 PROGRAMMAZIONE, METODI E STRATEGIE
  6. MODALITA’ DI FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME E INSERIMENTO ALUNNI
  7. STRUMENTI
  8. VALUTAZIONE
    8.1 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E NELLA SCUOLA PRIMARIA
    8.2 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
    8.3 CONTENUTI, CRITERI E STRUMENTI FINALI DI VALUTAZIONE
    8.4 VALUTAZIONE ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI(BES)
    8.5 ESAME DI STATO
    8.6 RAV: PIANO DI MIGLIORAMENTO
PARTE ORGANIZZATIVA

      9. OFFERTA CURRICOLARE ED AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA
9.1 SITUAZIONE ALUNNI
9.2 SITUAZIONE DOCENTI
9.3 PROGETTI TRASVERSALI
9.4 ORGANIGRAMMA DELLA SCUOLA
9.5 INCARICHI ORGANIZZATIVI


 Premessa
In attesa della redazione del Piano triennale dell’offerta formativa (PTOF), per il corrente anno scolastico l’istituto declina l’offerta formativa come di seguito indicato.

Il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) deriva dal riconoscimento dell’autonomia funzionale alla singola unità scolastica che elabora un atto di indirizzo identitario, contestualizzato, dinamico e ricorsivo. La Scuola impegna le proprie componenti nei confronti dell’utenza del servizio educativo e della più ampia comunità sociale ed instaura un processo di autoanalisi orientata al miglioramento continuo. Il POF è costituito da due parti: la parte educativo-didattica e quella organizzativa.

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PARTE EDUCATIVO-DIDATTICA

Introduzione
Il compito della educazione è quello di aiutare ciascuno di noi a scoprire il valore di se stesso, delle cose e della realtà, a sviluppare pienamente i nostri talenti e a realizzare le nostre potenzialità creative. La Scuola è uno dei luoghi principali dell’educazione perché è un luogo dove si riconosce significato a ciò che si fa e dove è possibile la trasmissione dei valori che danno appartenenza, identità e passione, primo fra tutti il rispetto di sé e degli altri, in virtù della dignità di tutti e di ciascuno. La Scuola è luogo di incontro e di crescita di persone, in cui

  • Il patrimonio culturale passato e presente viene consegnato alla gioventù perché non vada disperso e possa essere messo a frutto;
  • Si prepara il futuro, fornendo ai giovani quelle competenze indispensabili per diventare gradualmente protagonisti all’interno del contesto sociale ed economico in cui vivono;
  • Lo studente è accompagnato pazientemente nel faticoso percorso di costruzione della propria personalità.

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1- FINALITA’
Le scelte educative dell’istituto comprensivo si propongono come obiettivo finale la formazione unitaria dell’alunno nei suoi aspetti di:

  • IDENTITA’
  • AUTONOMIA
  • COMPETENZA

e offrono sollecitazioni culturali, operative e sociali che si propongono di educare, istruire e formare la “persona”.
Fin dalla scuola dell’Infanzia infatti, i bambini costruiscono la loro IDENTITA’ conquistando una loro AUTONOMIA e sviluppano le loro ABILITA’ e COMPETENZE interagendo con gli altri in un ambiente ricco e stimolante.
La scuola Primaria e la scuola Secondaria di 1° grado proseguono tale compito, il più possibile in continuità con le esperienze scolastiche precedenti, organizzando stimoli e contesti che favoriscono gli apprendimenti, affinché ogni alunno possa maturare e migliorare le proprie conoscenze sul mondo che lo circonda. In particolare cura:
-L’integrazione con il territorio con conseguente apertura alla realtà circostante.
– La socializzazione con conseguente valorizzazione di ogni persona nella sua specificità.
-La responsabilizzazione, la condivisione di regole e lo sviluppo di capacità di scelta (orientamento).
– L’arricchimento culturale e i valori umani fondamentali quali il rispetto, la solidarietà, l’onesta, la sincerità, l’accoglienza, il lavoro, l’impegno, anche attraverso curricoli individualizzati e fortemente progettuali.
– L’ accoglienza e la continuità per favorire i processi di orientamento e di benessere nella logica della prevenzione del disagio.
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2- RAGIONI
– Migliorare l’offerta formativa

– Sperimentare nuovi percorsi nell’ambito dell’autonomia
– Ottimizzare le risorse e le scansioni temporali
– Crescere in una logica di flessibilità organizzativo-didattica
– Offrire percorsi integrativi opzionali, sulla base delle scelte e dei bisogni, capaci di consentire agli alunni di esercitare le loro capacità di scelta (laboratori, alfabetizzazione)
– Crescere nella logica innovativa dell’auto-valutazione, della verifica dei risultati e quindi della efficacia dei percorsi e delle scelte messe in atto e dell’efficienza della scuola
– Integrarsi con tutte le risorse presenti sul territorio e mettere in atto strategie di raccordo sinergico e di continuità con altre scuole.
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3- CONTRATTO SCUOLA-FAMIGLIA E PATTO DI CORRESPONSABILITA’
La famiglia è la prima responsabile dell’educazione dei figli. La scuola, cosciente che il processo educativo ha come obiettivo lo sviluppo integrale della personalità degli alunni e può raggiungere il pieno successo solo grazie alla collaborazione con i genitori e con le loro associazioni, considera la famiglia una fondamentale risorsa. A questo fine, oltre a favorire il contratto tra i genitori e i docenti, la scuola Secondaria di 1° grado ha istituito, in contemporanea con l’orario delle lezioni in apposite ore calendarizzate settimanalmente e una volta per ciascun quadrimestre, momenti di colloquio con i docenti nei quali è possibile acquisire informazioni sull’andamento scolastico dei propri figli, mentre per la scuola Primaria i colloqui sull’andamento scolastico potranno avvenire, previo appuntamento telefonico, durante le ore di programmazione. Affinché gli obiettivi del contratto Scuola-Famiglia possano essere raggiunti, esso non può essere limitato ai momenti formali: occorre un controllo più ravvicinato che consenta tempestivi interventi.

E’ opportuno, pertanto, che i genitori verifichino:

  • il libretto di giustificazione delle assenze e il diario;
  • il tempo dedicato allo studio e alle esercitazioni pomeridiane;
  • le schede di informazione consegnate dalla scuola;
  • le verifiche periodiche.

E’ inoltre auspicabile una attiva partecipazione alle assemblee ed agli organi collegiali della scuola nel rispetto del Decreto Legislativo 297/94, infatti, ogni anno, “al fine di realizzare la partecipazione nella gestione della Scuola dando ad essa il carattere di una comunità che interagisca con la più vasta comunità sociale e civile, sono costituiti all’interno dell’istituto, i Consigli di Classe/ Interclasse e il Consiglio d’Istituto…”
A partire dall’anno scolastico 2014-2015 è in funzione il nuovo servizio di registro elettronico che permette alle famiglie, tramite appositi codici di accesso forniti dalla scuola all’inizio dell’anno, di accedere a molteplici informazioni quali: l’argomento delle lezioni svolte durante l’orario scolastico, le valutazioni delle prove svolte (scritte e orali), le note disciplinari. Tale strumento diventa un canale privilegiato di comunicazione scuola-famiglia in quanto sempre consultabile e del tutto oggettivo e trasparente attraverso il quale le famiglie possono altresì comunicare con i docenti richiedendo, quando necessario, colloqui individuali.

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4- CARATTERISTICHE DELLA SCUOLA
L’istituto comprensivo di Viadana è composto dalle seguenti unità operative:
– la sede centrale di Viadana e la succursale, nella quale sono ubicate la scuola Secondaria di 1° grado e la Presidenza;
– i plessi di scuola Primaria di Cogozzo e Cicognara con la relativa succursale;
– il plesso della scuola dell’Infanzia di Cogozzo/Cicognara.
Nell’anno scolastico corrente l’offerta del tempo-scuola è strutturato come segue:
scuola Infanzia
si sviluppa su cinque giorni settimanali (dal lunedì al venerdì) con otto ore giornaliere (dalle 8 alle 16). E’ presente il servizio di pre-scuola (dalle 7.30, gratuito a richiesta documentata).

scuola Primaria
Due sono i modelli realizzati nell’offerta di tempo scuola:

il primo si realizza sul solo tempo antimeridiano per un totale di 27 ore settimanali declinate su sei giorni, dal lunedì al sabato, dalle ore 8.05 alle ore 12.35.
Il secondo segue un modello più articolato e flessibile che prevede l’aggiunta al tempo base di 27 ore antimeridiane di una media di tre ore settimanali di attività pomeridiane ( martedì e giovedì comprensive di attività di laboratorio) più il tempo dedicato alla mensa.
In tutti i plessi di scuola primaria è attivabile il servizio di pre-scuola (dalle ore 7.30 alle ore 8,00 gratuito a richiesta documentata).
scuola Secondaria di 1° grado
Il tempo-scuola si articola:

  • su sei giorni settimanali, secondo due modelli: tempo ordinario e indirizzo musicale.
  • Su cinque giorni settimanali da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 14.00.

Il tempo ordinario corrisponde a un tempo minimo da 29+1 (IRC) ore settimanali solo al mattino.
L’indirizzo musicale prevede un tempo scuola misto con svolgimento delle materie curricolari al mattino (29+1 IRC) integrato con un rientro settimanale (lunedì, mercoledì e giovedì) in cui si praticano le materie caratterizzanti dell’indirizzo (strumento e orchestra-musica d’insieme).
Vi sono inoltre “assistenti ad personam” che affiancano il personale di sostegno nei casi di alunni certificati.
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5- OBIETTIVI FORMATIVI E PROFILO EDUCATIVO, CULTURALE E PROFESSIONALE DELLO STUDENTE
La scuola ha il preciso compito di educare il bambino, il ragazzo, l’adolescente alla convivenza civile e alla piena realizzazione di quanto è inserito nelle sue personali potenzialità. Educare all’autonomia e alla capacità di imparare è la “mission” della scuola. Gli stimoli che raggiungono i nostri ragazzi sono molteplici e soprattutto contrastanti: li disorientano e li lasciano privi di guida. Le famiglie sono spesso poco attrezzate e sole nel sostenere l’educazione dei figli e le provocazioni che essi lanciano in risposta ai messaggi che implicitamente li coinvolgono. Il senso di “impotenza educativa” rischia di compromettere il ruolo di guida della famiglia e della scuola stessa. E’ necessario che la scuola si assuma la responsabilità che le compete con forza, con il coinvolgimento di tutti gli operatori, nessuno escluso, in un progetto educativo che tocca tutti gli aspetti della vita scolastica, dai momenti di convivialità, di accoglienza, ai momenti di sviluppo delle competenze disciplinari. L’ovvietà di tale affermazione sembra disarmante ma vale la pena rimarcarla vista l’urgenza e la gravità della situazione che si osserva nella scuola in generale. Viene segnalata, infatti, con preoccupazione, la diffusa carenza di:

  1. Rispetto delle regole
  2. Rispetto reciproco tra coetanei
  3. Rispetto tra ragazzi e operatori scolastici
  4. Rispetto dell’ambiente
  5. Senso di Responsabilità
  6. Solidarietà
  7. Motivazione
  8. Impegno costante
  9. Ascolto
  10. Equilibrio
  11. Impegno positivo della personale energia.

La ricerca della collaborazione delle famiglie nel raggiungimento del comune obiettivo educativo è fondamentale. La definizione degli obiettivi comportamentali da perseguire e delle strategie che l’adulto deve adottare deve essere concordata e mantenuta nella pratica quotidiana. Nel caso comunque in cui le famiglie siano in difficoltà rispetto a questo impegno che viene loro richiesto, la scuola deve comunque fare la sua parte. La scuola pertanto individua alcune priorità e progetta le attività sulla base di esse:

  1. Considera l’ascolto e la conversazione un momento essenziale della quotidianità scolastica
  2. E’ attenta ai messaggi impliciti ed espliciti che manda ai ragazzi attraverso i suoi operatori
  3. Riflette sulla relazione educativa e sulla coerenza educativa degli operatori
  4. Analizza i comportamenti comunicativi dei soggetti che vivono all’interno della scuola e si autovaluta
  5. Porta all’interno della scuola gli stimoli comportamentali che provengono dai mass-media in cui ragazzi sono immersi, perché vengano analizzati con capacità di giudizio e senso critico
  6. Seleziona i contenuti attraverso cui veicola gli apprendimenti disciplinari in base alle urgenze educative e non solo sulla base delle necessità epistemologiche.

La scuola dell’Infanzia si propone di sviluppare la dimensione relazionale, intellettiva e corporea, tenendo presente la diversità dei ritmi e dei tempi di maturazione di ogni bambino, attraverso la trattazione di unità di apprendimento dettate dalle Indicazioni Nazionali per i Piani Personalizzati delle Attività Educative.

La Scuola Primaria è chiamata a predisporre “piani di studio personalizzati” capaci di rispondere all’esigenza di percorsi di apprendimento e di crescita degli alunni che rispettino le differenze individuali in rapporto ad interessi, capacità, ritmi e stili cognitivi, attitudini, carattere, inclinazioni, esperienze precedenti di vita e di apprendimento.
La pratica didattica mirerà a:

  • fornire a tutti uguali opportunità di apprendimento
  • elevare gli standard di apprendimento
  • contenere il rischio di insuccesso scolastico.
  • favorire le attitudini di ciascuno proponendo attività laboratoriali quali l’approccio alla musica e al suo linguaggio in continuità con l’indirizzo musicale attivo nella scuola secondaria di primo grado.

Nella scuola Secondaria di 1° grado il profilo educativo, culturale e professionale rappresenta ciò che lo studente dovrebbe sapere e saper fare per essere l’uomo e il cittadino che è giusto attendersi da lui al termine del Primo Ciclo di istruzione.
Il traguardo può ritenersi raggiunto se le conoscenze disciplinari e interdisciplinari (il sapere) e le abilità operative (il fare) apprese ed esercitate nel sistema formale (la scuola), non formale (le altre istituzioni formative) e informale (la vita sociale nel suo complesso) sono diventate COMPETENZE personali di ciascuno.
Uno studente è riconosciuto “competente” quando, facendo ricorso a tutte le capacità di cui dispone, utilizza le conoscenze e le abilità apprese per:

  1. esprimere agli altri un personale modo di essere agendo e muovendosi concretamente
  2. mettere in gioco la sua affettività e aprirsi al confronto con l’altro
  3. interagire con l’ambiente naturale e sociale che lo circonda e influenzarlo positivamente
  4. valutare i possibili effetti delle sue interazioni
  5. risolvere i problemi che di volta in volta incontra
  6. riflettere su se stesso e gestire il proprio processo di crescita (sapendo anche a chi rivolgersi, in caso di richiesta di aiuto)
  7. comprendere nel loro valore la complessità dei sistemi simbolici e culturali
  8. maturare il senso del bello

La scuola perciò predispone il lungo cammino che porterà gli studenti ad assolvere l’obbligo di istruzione ed avvia lo sviluppo dei seguenti obiettivi formativi ripresi dalle otto competenze chiave tratte dalla Raccomandazione Europea 2006/962/CE:

  • Imparare ad imparare: ogni giovane deve acquisire un proprio metodo di studio e di lavoro
  • Progettare: ogni giovane deve essere capace di utilizzare le conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi e realistici
  • Comunicare: ogni giovane deve poter comprendere messaggi di genere e complessità diversi nelle varie forme comunicative e deve poter comunicare in modo efficace utilizzando i diversi linguaggi
  • Collaborare e partecipare: ogni giovane deve saper interagire con gli altri comprendendone i diversi punti di vista
  • Agire in modo autonomo e responsabile: ogni giovane deve saper riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale
  • Risolvere problemi: ogni giovane deve saper affrontare situazioni problematiche e saper contribuire a risolverle.
  • Individuare collegamenti e relazioni: ogni giovane deve possedere strumenti che gli permettano di affrontare la complessità del vivere nella società globale del nostro tempo
  • Acquisire ed interpretare l’informazione: ogni giovane deve poter acquisire ed interpretare criticamente l’informazione ricevuta.

Corso ad indirizzo musicale

La scuola Secondaria di 1°grado amplia la propria offerta formativa con l’attivazione di un corso ad indirizzo musicale che prevede lo studio di quattro strumenti:

  • violino
  • pianoforte,
  • chitarra
  • flauto traverso.

L’accesso a tale corso è riservato agli alunni che al momento dell’iscrizione abbiano manifestato l’intenzione di studiare uno strumento musicale e avviene attraverso una prova attitudinale che ha lo scopo di verificare l’effettiva predisposizione dello studente ad intraprendere questo genere di percorso. Per sostenere tale prova non sono richieste conoscenze musicali specifiche. L’insegnamento dello strumento musicale avrà una valutazione di profitto riportata sulla scheda di valutazione, al pari delle altre discipline. Durante l’anno scolastico gli alunni sono coinvolti in diversi appuntamenti, quali la realizzazione di saggi e concerti, la partecipazione a rassegne o concorsi musicali, uscite e viaggi d’istruzione di carattere musicale. La scuola mette a disposizione degli alunni iscritti all’indirizzo musicale strumenti in comodato d’uso. Per usufruire di questo servizio i genitori dovranno firmare un apposito modulo attraverso il quale i genitori stessi e gli studenti si assumono la responsabilità della corretta manutenzione dello strumento. Eventuali danni non dovuti alla normale usura saranno a carico della famiglia. L’insegnamento dello strumento, che costituisce un arricchimento dell’insegnamento curricolare della musica, concorre a una più consapevole appropriazione del linguaggio specifico, integrando gli aspetti tecnico-pratici con quelli lessicali, storici e culturali. Lo studio dello strumento musicale favorisce la formazione globale dell’individuo, offrendo occasioni di maturazione logica, espressiva e comunicativa e di sviluppo e orientamento delle proprie potenzialità. I contenuti fondamentali perseguiti sono:

  • la ricerca di un corretto assetto psico-fisico
  • la graduale padronanza tecnica dello strumento
  • l’esecuzione e l’interpretazione del testo musicale
  • l’acquisizione di un efficace metodo di studio
  • la promozione della dimensione teatrale-musicale.

Particolare attenzione viene riservata alla pratica della musica d’insieme, per il suo porre l’alunno in relazione consapevole e fattiva con altri soggetti, sviluppandone le capacità relazionali, decisionali, espressive e comunicative e a quella dell’all’ascolto, inteso come risorsa metodologica, tanto all’interno dell’insegnamento strumentale, quanto nella musica d’insieme.
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5.1- OBIETTIVI DIDATTICI GENERALI
Gli obiettivi generali per la scuola dell’Infanzia sono:

MATURAZIONE DELL’IDENTITA’
La scuola dell’infanzia deve far acquisire al bambino la stima e la sicurezza di se’, deve aiutarlo a gestire le proprie emozioni e i propri sentimenti in maniera equilibrata e consapevole e deve condurlo a rispettare le identità altrui.
CONQUISTA DELL’AUTONOMIA
La scuola deve far conoscere al bambino l’ambiente naturale e sociale in cui egli vive, in modo che possa orientarsi compiendo anche scelte innovative.
SVILUPPO DELLE COMPETENZE
La scuola deve consolidare le abilità del bambino siano esse sensoriali, motorie, percettive, sociali, linguistiche e deve accompagnarlo nel percorso di apprendimento che lo porterà a conoscere la realtà e a produrre messaggi attraverso i vari linguaggi e darà forma alla creatività e alla coscienza critica. Nella scuola dell’obbligo gli studenti possono acquisire le competenze attraverso le conoscenze e le abilità riferite ai seguenti quattro assi culturali:

  1. Asse dei linguaggi (compreso il linguaggio artistico, della comunicazione e informazione)
  2. Asse matematico
  3. Asse scientifico-tecnologico
  4. Asse storico-sociale

Ogni disciplina, nella sua specificità, curerà di:

    • Sviluppare le capacità di comunicare, in tutte le forme ed espressioni, anche attraverso l’acquisizione graduale dei linguaggi specifici.
    • Sviluppare progressivamente le capacità logiche, anche attraverso processi di analisi, di sintesi e di astrazione.
    • Sviluppare le capacità operative.
    • Formare le capacità critiche.

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5.2- OBIETTIVI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO
Il curricolo si delinea con particolare attenzione alla continuità del percorso educativo dai tre ai quattordici anni nel rispetto delle finalità, dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, degli obiettivi di apprendimento posti dalle Nuove Indicazioni. Il curricolo si articola attraverso i campi di esperienza nella scuola dell’Infanzia e attraverso le discipline per la scuola del 1° ciclo di istruzione. La scuola Secondaria di 1° grado alla fine del triennio avrà organizzato per lo studente attività educative e didattiche unitarie che avranno avuto lo scopo di aiutarlo a trasformare in competenze personali le conoscenze e le abilità disciplinari. All’interno delle programmazioni delle singole discipline saranno indicati gli obiettivi specifici di apprendimento, che hanno lo scopo di indicare con chiarezza i livelli essenziali di prestazione (intesi come standard di prestazione).

L’istituto sta lavorando per predisporre un curricolo verticale dell’obbligo così come previsto dalla normativa vigente.
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5.3- OBIETTIVI MINIMI
Le insegnati di sezione, per la scuola dell’Infanzia, di modulo per la scuola Primaria e il consiglio di classe per la scuola Secondaria di 1° grado elaborano per gli alunni degli obiettivi minimi, il cui graduale progressivo conseguimento permette una valutazione positiva:

  • sviluppare la capacità di attenzione e di concentrazione sui contenuti proposti;
  • sviluppare la capacità di osservazione;
  • comprendere semplici messaggi orali e scritti, visivi e grafici;
  • assimilare semplici contenuti;
  • acquisire un metodo di lavoro adeguato;
  • utilizzare semplici contenuti con o senza la guida dell’insegnante;
  • avviare allo sviluppo di capacità logiche, operative ed espressive.

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5.4- ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
La nostra società si caratterizza per la complessità e la varietà della sua composizione. La scuola deve rispondere con opportune strategie a questa necessità mettendo in atto una didattica di tipo inclusivo che permetta ad ognuno di apprendere secondo le proprie specificità e senza ostacoli. Gli alunni che presentano problematiche particolari possono essere riferiti a diverse aree di intervento riconosciute dalla normativa quali la disabilità (L. 104/92), i disturbi evolutivi specifci (L. 170/2010), l’area dello svantaggio socio-economico, linguistico e culturale (DM 27/12/2012, CM 8 del 26 marzo 2013, nota ministeriale del 22 novembre 2013). La nostra scuola accoglie tutte queste tipologie di studenti e per ciascuno predispone un piano di intervento specifico.

  1. Gli alunni con disabilità, in base alla certificazione specifica redatta da una équipe di specialisti facenti parte di un gruppo di lavoro riconosciuto a livello regionale, usufruiscono dell’intervento del docente di sostegno per il numero di ore necessario e seguono un percorso didattico ed educativo individualizzato (PEI). Tale percorso viene elaborato dal consiglio di classe in base alle caratteristiche specifiche dell’alunno e condiviso con la famiglia. Nei casi di particolare necessità l’alunno può essere seguito nel lavoro di classe anche da un assistente ad personam, in accordo con i servizi sociali del territorio, in modo tale da essere seguito per il maggior numero di ore possibile. Gli alunni possono seguire il lavoro in classe in compresenza con il docente di sostegno oppure in contemporaneità nelle apposite aule di rotazione dotate di strumentazione specifica come ad esempio le LIM.
  2. I Disturbi evolutivi Specifici dell’Apprendimento (DSA) si riferiscono ai disturbi delle abilità scolastiche cosi’ come di seguito elencati:
  • la dislessia, difficoltà ad automatizzare la corrispondenza fra i segni grafici e i suoni, che comporta una lettura faticosa, lenta e scorretta;
  • la disortografia, difficoltà nell’aspetto costruttivo della scrittura che si manifesta con frequenti errori ortografici;
  • la disgrafia, difficoltà esecutiva della scrittura che porta ad una grafia poco chiara e difficilmente comprensibile;
  • la discalculia, difficoltà nei calcoli e ad operare con i numeri.

I DSA sono disturbi di origine neurobiologica la cui principale caratteristica di definizione è la “specificità”: essi interessano uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Nei confronti degli allievi che presentano difficoltà di apprendimento riconducibili ad un disturbo specifico (dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia) la scuola si impegna a predisporre i seguenti interventi:

  • progettazione di percorsi didattici personalizzati che prevedono l’uso, anche in sede di valutazione, di strumenti compensativi e di misure dispensative anche al fine di rafforzare l’autostima ed evitare frustrazioni secondo la Legge n. 170/2010, DM 5669 e relative linee guida (nota MIUR 4099/A 4 del 05/10/’04, nota MIUR 26/A del 05/01/’05);
  • interventi didattici metodologici per favorire l’apprendimento di allievi che presentano stili di ritmi peculiari (secondo la CM N. 4674 del 10 maggio 2007 che specifica: “prolungamento del tempo delle prove, priorità alla valutazione dei contenuti, importanza dell’oralità”);
  • screening per individuare le difficoltà nella letto-scrittura nelle classi prima, seconda e terza della scuola primaria;
  • incontri per il passaggio delle informazioni tra i diversi ordini di scuola;
  • incontri con le famiglie;
  • incontri con gli specialisti dei Servizi Sanitari.
  • osservazione preventiva nella scuola dell’infanzia

      c. Gli alunni con svantaggio socio-economico, linguistico e culturale (BES) presentano difficoltà di apprendimento di carattere evolutivo derivanti da situazioni temporanee ma non patologiche, come ad esempio gli stranieri di recente immigrazione, i bambini con situazioni familiari disagiate, i bambini demotivati o con scarsa autostima, i bambini che per motivi fisiologici o psicologici manifestano disagi di socializzazione che influiscono sulla loro capacità di apprendimento. Nei loro confronti la scuola si impegna a:

  • mettere in atto un’azione di osservazione sistematica al fine di individuare i possibili bisogni educativi emergenti;
  • condividere le osservazioni in sede di consiglio di classe redigendo una scheda modello comune;
  • tabulare i risultati così ottenuti in sede di GLI (Gruppo di Lavoro per l’inclusione) al fine di avere un panorama completo ed esaustivo dei bisogni educativi emersi nell’istituto;
  • condividere e predisporre in sede di consiglio di classe le strategie pedagogiche e didattiche necessarie, redigendo, se il consiglio lo ritiene opportuno, un Piano didattico Personalizzato (PDP) da proporre alla famiglia;
  • formare il personale docente in modo da creare interventi sempre più specifici ed efficaci.

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5.5- PROGRAMMAZIONE, METODI E STRATEGIE
In seno alla sezione, al modulo e al consiglio di classe è definita la situazione di partenza della sezione o classe e sono concordati gli obiettivi educativi e didattici fondamentali per ogni livello scolastico; successivamente ogni team docente, secondo il principio della libertà di insegnamento e tenendo conto del contesto ambientale della classe in cui opera, individua la metodologia e le strategie più adatte per ottenere il miglior risultato in termini di istruzione, formazione, sviluppo delle competenze e orientamento. Nella programmazione individuale si esplicita l’itinerario pedagogico adottato avvalendosi delle seguenti opportunità metodologiche:

  1. Si crea l’aspettativa esplicitando lo scopo;
  2. Si pone il problema utilizzando tecniche di comunicazione, un registro adeguato, stimolando il ricordo e il vissuto esperienziale degli alunni;
  3. Si stimolano la percezione e l’attenzione selettiva;
  4. Si formulano le ipotesi;
  5. Si utilizza la didattica operativa ai fini sia dell’apprendimento sia dell’orientamento;
  6. Si stimolano la riflessione induttiva e deduttiva;
  7. Si incoraggiano l espressione e la produzione personale e creativa;
  8. Si verificano le ipotesi iniziali;
  9. Si utilizzano piccoli gruppi omogenei-eterogenei, di recupero, potenziamento, approfondimento;
  10. Si fanno ricerche sul campo e monitoraggi sul territorio;
  11. Si favorisce il confronto;
  12. Si accerta il raggiungimento degli obiettivi prefissati e delle competenze attese attraverso l’assegnazione di verifiche periodiche graduate. Ogni gruppo disciplinare determina all’inizio dell’anno scolastico verifiche parallele per classe. Le verifiche sono somministrate inoltre alla fine di ogni unità o percorso didattico, corrette dal docente e riconsegnate in tempi utili agli alunni i quali, attraverso una riflessione critica degli errori guidata dall’insegnante, saranno aiutati a sviluppare una adeguata attenzione alla correzione ed infine raggiungere la capacità di autovalutarsi;
  13. Si gratificano i successi a si analizzano gli insuccessi per migliorare le prestazioni;
  14. Si assegnano compiti di rinforzo e consolidamento da svolgere a casa.

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6- MODALITA’ DI FORMAZIONE DELLE CLASSI PRIME E INSERIMENTO ALUNNI
Nella scuola dell’Infanzia le sezioni iniziali sono formate in modo che in ognuna di esse siano presenti bambini con diverse capacità sul piano cognitivo e relazionale, diversa località di residenza e con diverse motivazioni nei confronti dell’attività scolastica (principio dell’eterogenità).

Nella scuola Primaria la procedura per la eventuale formazione delle classi prime è condizionata dalla scelta dei plessi operata dai genitori al momento dell’iscrizione. Un successivo intervento di riequilibrio è previsto qualora i numeri degli iscritti necessitino, a garanzia della realizzabilità della classe, una redistribuzione tra le due sedi di Cogozzo e Cicognara.

Per quanto concerne la scuola Secondaria di 1°grado, per una equilibrata formazione delle classi prime, la scuola adotta le seguenti strategie e strumenti:

  • un’attività di collaborazione con i docenti degli anni ponte e un intenso scambio di informazioni per garantire la continuità e l’accoglienza;
  • un’apposita commissione procede alla formazione delle nuove classi combinando gruppi di 4 / 5 alunni proposti dai docenti delle classi terminali della scuola primaria;
  • la commissione della scuola in ingresso elabora i dati raccolti e formula, tenendo conto dei suggerimenti dei docenti suddetti, una composizione equilibrata di gruppi eterogenei in rapporto a: provenienza, sesso, fasce di livello, socializzazione, presenza alunni H, alunni stranieri e ripetenti.

Con l’ampliamento dell’offerta formativa le classi tendono ad autoformarsi.
Nella scuola Secondaria di  1° grado per l’inserimento degli alunni ad iscrizioni già chiuse, si segue la seguente procedura:
qualsiasi alunno straniero e non, che nel corso dell’anno inizia a frequentare la scuola viene assegnato alle classi dal dirigente, sentita la commissione, in relazione alle realtà delle classi già esistenti, alla scolarità dell’alunno e soprattutto alle sue esigenze compatibili con l’offerta e le regole presenti nella scuola. In particolare, per gli alunni stranieri con una scolarità non facilmente correlabile con quella italiana, possono essere attivati corsi intensivi di prima alfabetizzazione; l’iscrizione alla classe corrispondente all’età anagrafica è un elemento di riferimento normativo, ma non vincolante. Rispetto alla continuità della seconda lingua straniera essa viene solitamente garantita salvo che questa non confligga con la necessità di contenere numero e stabilità del gruppo classe.
Nella scuola Primaria la procedura per l’inserimento degli alunni, ad anno scolastico iniziato, segue un criterio similare al precedente della scuola secondaria di 1° grado.
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7- STRUMENTI
Libri di testo, audiosivi, materiali didattici e attrezzature sperimentali dei laboratori, sussidi informatici e multimediali, schede di approfondimento, materiali autentici, uscite didattiche e visite guidate.

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8- LA VALUTAZIONE
La valutazione si esplica in rapporto funzionale e dinamico con l’attività di programmazione e assume carattere promozionale, formativo, orientativo, in quanto concorre ad adeguare il percorso didattico alle esigenze degli alunni. La valutazione produce effetti costruttivi sul rapporto degli alunni con l’apprendimento, con il lavoro scolastico, con l’immagine di sé come studenti. Il giudizio dà loro fiducia, evidenzia cosa produce fallimenti o difficoltà, segnala la necessità di un cambiamento.

La valutazione è:

  1. finalizzata a sostenere, motivare, orientare, valorizzare la crescita e l’apprendimento
  2. tesa alla promozione e alla valorizzazione delle capacità e delle caratteristiche individuali
  3. relazionale, condivisa, realizzata nello scambio comunicativo tra docenti e alunni
  4. comunicata agli alunni nei suoi positivi e nelle sue intenzioni costruttive
  5. orientata a usare tecniche e strumenti vari a seconda delle esigenze.

La valutazione ha la funzione di:

  1. verifica degli apprendimenti e dei comportamenti individuali
  2. sviluppo e regolazione della programmazione
  3. promozione della motivazione
  4. mezzo di informazione
  5. comunicazione di informazione agli alunni
  6. autovalutazione dell’insegnante e degli alunni

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8.1- LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA E NELLA SCUOLA PRIMARIA
Nell’istituto comprensivo è attiva una commissione che ha individuato criteri di valutazione e misurazione omogenee per rendere più efficace il processo valutativo. Si sottolinea come la valutazione sia parte integrante della programmazione, non solo come controllo degli apprendimenti, ma come verifica dell’intervento didattico al fine di operare con flessibilità sul progetto educativo. La valutazione accompagna i processi di insegnamento/apprendimento e consente un costante adeguamento della programmazione didattica in quanto permette ai docenti di:

  1. personalizzare il percorso formativo di ciascuno alunno;
  2. predisporre collegialmente percorsi individualizzati per i soggetti in situazione di insuccesso.

Tale valutazione, di tipo formativo, assolve funzione di:

  • rilevamento, finalizzato a far il punto della situazione;
  • individuazione di eventuali errori di impostazione del lavoro;
  • controllo di possibile realizzazione del progetto educativo.

Operativamente le procedure adottate nella Scuola dell’ Infanzia e Primaria differiscono.

Nella Scuola dell’Infanzia la valutazione si basa essenzialmente sulla osservazione, sia occasionale sia sistematica, dei comportamenti, dei ritmi di sviluppo e degli stili di apprendimento; questa avviene a livello:

  1. iniziale (livelli di sviluppo)
  2. in itinere (sequenze didattiche)
  3. finale (esiti formativi).

Sulla base di queste osservazioni le insegnanti, oltre a valutare il livello delle relazioni ed il progresso scolastico complessivo di ogni bambino, sono in grado di evidenziare eventuali disagi da affrontare precocemente, in sintonia con le famiglie, con il supporto dei servizi socio-sanitari e/o di attivare le necessarie strategie risolutive a livello individuale.

I docenti della scuola Primaria, in sede di programmazione, prevedono e mettono a punto vere e proprie prove di verifica degli apprendimenti che possono essere utilizzate:

  • in ingresso
  • in itinere
  • nel momento terminale

Tali prove sono colloqui individuali, colloqui di gruppo, interviste, questionari a scelta multipla, questionari a risposta aperta, produzioni libere individuali, produzioni libere di gruppo, osservazioni sistematiche( queste ultime facilitano la rilevazione di aspetti non quantificabili). Salvo che nelle classi prime, il momento della valutazione non può essere privo di almeno quattro diverse fasi di misurazione/osservazione.
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8.2 LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
La scuola Secondaria di 1° grado adotta entrambi i concetti di MISURAZIONE e VALUTAZIONE poiché, pur nella consapevolezza del loro diverso significato, ritiene indispensabile l’apporto di entrambi gli strumenti. Infatti:

la MISURAZIONE è un’attività

  • che deve rappresentare la situazione reale in modo efficace
  • rivolta a verificare capacità, competenze, apprendimenti definiti dagli obiettivi
  • che ha un’ espressione quantitativa

La VALUTAZIONE è un’attività

  • che interpreta il dato rilevato alla luce della situazione complessiva
  • che implica scelta soggettiva nella lettura dei dati
  • che colloca i dati dentro la storia e li pone in relazione con la situazione complessiva dell’ alunno.

Si è stabilito di effettuare, di norma, almeno quattro prove scritte nelle discipline che prevedono una votazione per questa competenza, ad esclusione del primo quadrimestre delle classi prime in cui se ne svolgeranno almeno tre (poiché è prevista una serie di test d’ingresso a inizio d’anno). Si stabilisce inoltre che il tempo di correzione delle medesime debba essere al massimo di quindici giorni per consentire un’adeguata modalità di autovalutazione da parte degli alunni. Per quanto riguarda L3, dal momento che sono programmate solo due ore settimanali di lezione, le quattro prove previste non sono da ritenersi tassativamente solo scritte, ma anche orali. In conseguenza di questa identificazione di caratteristiche e funzioni, si individuano metodologie e strumenti diversi che possono essere:
per la MISURAZIONE

  • temi, riassunti, relazioni, schematizzazioni, disegni, ripetizione mnemonica
  • prove oggettive, test anche informatizzati
  • questionari V/F, a scelta multipla, a completamento
  • osservazioni, prestazioni ginniche

per la VALUTAZIONE

  • interpretazione dei dati
  • considerazione dei debiti/crediti formativi
  • stima del comportamento e del contesto familiare
  • collocazione del dato nella storia formativa dell’ alunno

Infine la VALUTAZIONE e’ il risultato di scelte, operate a livello d’ istituto, che, nella scuola Secondaria di 1° grado, tendono a uniformare la programmazione individuale, il POF e tutto il percorso valutativo articolato in: distinzione in fasce di livello, prove graduate, differenziate e individualizzate, attività di recupero e potenziamento, eventuali corsi di recupero, consiglio orientativo, comunicazione preventiva alle famiglie di eventuali situazioni problematiche prima della valutazione finale, criteri finali di valutazione e raggiungimento degli obiettivi minimi, standard formativi e monitoraggio del servizio scolastico.
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8.3– CONTENUTI, CRITERI E STRUMENTI DI VALUTAZIONE
Ogni bambino è accompagnato, nel suo percorso scolastico (dai tre ai quattordici anni), da un Fascicolo Personale contenente i documenti amministrativi e le schede di valutazione.

scuola Infanzia
Al termine del percorso scolastico l’alunno viene presentato alla scuola Primaria, mediante una scheda di valutazione redatta dal team docenti.

scuola Primaria
La VALUTAZIONE nelle sue diverse fasi di gestione e di attuazione, quale momento significativo del perseguimento delle finalità formative di ogni alunno, scaturisce dalla collegialità dell’equipe pedagogica ed e’ affidata a tutti i docenti responsabili delle attività educative e didattiche. La valutazione periodica, scandita in quadrimestri e riportata nella scheda personale di valutazione, e la certificazione delle Competenze acquisite dagli alunni, sono effettuate mediante l’attribuzione dei voti numerici espressi in decimi (da quattro a dieci) e illustrate con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno. La valutazione dell’insegnamento della Religione Cattolica viene effettuata attraverso un giudizio sintetico. Il comportamento viene valutato attraverso un giudizio sintetico formulato secondo le modalità stabilite dal collegio dei docenti. L’ attestato finale e’ riportato nel frontespizio della scheda personale dell’ alunno. I docenti, con decisione assunta all’unanimità, possono non ammettere l’alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione.

scuola Secondaria di 1° Grado
Premesso che modalità e criteri di valutazione, in forza dell’autonomia, rientrano nelle attribuzioni delle istituzioni scolastiche, ad esse saranno affidate:

  • l’accertamento della validità dell’anno scolastico in relazione al numero delle frequenze alle attività didattiche sia curriculari sia opzionali “….ai fini della validità dell’anno, per la valutazione degli allievi è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell’orario annuale personalizzato. Per casi eccezionali, le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabilire motivate deroghe al suddetto limite..” Primo comma dell’art. 11 del decreto legislativo n. 59/2004. La Scuola Secondaria di Primo Grado accoglie solo le richieste concernenti gravi e documentabili motivi di salute ( delibera del Collegio dei Docenti n.7 del 29 marzo 2007, punto 2.5.1)
  • la valutazione periodica e annuale degli apprendimenti e del comportamento degli alunni
  • la certificazione delle competenze acquisite dall’alunno

CRITERI FINALI PER LA VALUTAZIONE
Nella scuola Secondaria di 1° grado, la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni, la certificazione delle competenze da essi acquisite, nonché la valutazione dell’esame finale del ciclo, sono effettuate mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in decimi (da quattro a dieci). La valutazione del comportamento è espressa collegialmente con voto numerico in decimi (da cinque a dieci) illustrato con specifica nota. Il C.D. prevede quattro indicatori (frequenza, impegno, rispetto delle regole, interesse e partecipazione) cui si aggiunge un quinto, denominato Convivenza Civile secondo le indicazioni espresse dalla C.M. n°86 del 27/10/2010 relativamente alla valutazione della disciplina “Cittadinanza e Costituzione” (“…Cittadinanza e Costituzione influisce inoltre nella definizione del voto di comportamento”). La valutazione dell’Insegnamento della Religione Cattolica viene effettuata attraverso un giudizio sintetico. L’articolo 3 del decreto legge 1.09.2008, n. 137, convertito con modificazioni dalla legge30.10.2008, n. 169, dispone che “Sono ammessi alla classe successiva ovvero all’esame di Stato conclusivo del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline”. La normativa in questione prevede, dunque, che i voti relativi allo scrutinio finale per l’ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato siano sempre deliberati a maggioranza dal consiglio di classe, su proposta, non vincolante, del docente della singola disciplina. Ciò ovviamente anche nel caso in cui il giudizio di sufficienza venga formulato, con adeguata motivazione, in presenza di carenze in una o più discipline. In tale ultimo caso il consiglio di classe, prima dell’approvazione dei voti, procede ad una valutazione che tenga conto, oltre che del livello di preparazione raggiunto, anche del percorso compiuto dall’alunno nel corso dell’anno e della possibilità dell’alunno stesso di raggiungere gli obiettivi formativi e di contenuto propri delle discipline interessate, nel corso dell’anno scolastico successivo. Naturalmente, ai fini dell’ammissione, tutti i voti relativi agli apprendimenti devono avere un valore non inferiore a sei decimi. La valutazione degli alunni H è effettuata secondo le linee esplicitate dall’art. 318 del Testo Unico (d. lgs. 297/’94) e l’O.M. 90/2001 art. 11 c. 11.

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8.4– VALUTAZIONE ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES)
Per gli alunni certificati (H) viene concordato un piano educativo individualizzato (PEI) tra l’insegnante di sostegno, la famiglia e le figure di riferimento specializzate. Tale piano è legato alla tipologia dell’Handicap e le sue finalità principali sono l’inserimento dell’alunno nel gruppo classe, il raggiungimento da parte sua dell’autonomia personale, sociale e cognitiva. Di conseguenza la valutazione finale dell’alunno certificato è strettamente collegata al percorso personalizzato.

Per gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) si fa riferimento in particolare al D.P.R. n° 22 del 22 giugno 2009, art. 10 che recita quanto segue:«Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove d’esame, sono adottati, nell’ambito delle risorse finanziarie disponibili a legislazione vigente, gli strumenti metodologico-didattici compensativi e dispensativi ritenuti più idonei». Per gli alunni con svantaggio socioeconomico linguistico e culturale o difficoltà di apprendimento opportunamente rilevate dal Cdc (per la scuola secondaria) o dal team docenti (per la scuola primaria) (BES), si fa riferimento a quanto indicato nel PDP.
Gli alunni stranieri che chiedono di essere iscritti nel nostro istituto, provengono da realtà culturali molto diverse da quella italiana e quindi hanno bisogno, da una parte, di acquisire punti di riferimento che consentano loro di muoversi all’interno della nostra società, dall’altra di mediare il contrasto tra questo e il loro mondo di provenienza. La conoscenza della lingua italiana è determinante per il loro inserimento nell’ambiente scolastico e sociale. A tal proposito l’Istituto ha elaborato prove d’ingresso in base alle quali poter scegliere nel modo più adeguato la classe di appartenenza in affiancamento ai criteri già stabiliti per legge. Inoltre è organizzato un percorso di “prima alfabetizzazione” per alunni bisognosi, da svolgersi nell’ambito del primo quadrimestre in contemporaneità alle discipline curricolari.
L’accoglienza degli alunni stranieri consiste:
-Nella conoscenza, dove possibile, della loro storia scolastica precedente, degli esiti raggiunti, delle caratteristiche delle scuole frequentate, delle abilità e delle competenze essenziali acquisiste;

– nella fiducia, accordata agli alunni, che essi giungeranno ad esprimere anche in italiano le competenze possedute, grazie al percorso personalizzato che la scuola metterà in atto nei loro riguardi;
– nella previsione di sviluppo degli alunni in relazione all’età, alle motivazioni, agli interessi, alle attese della famiglia.
Ogni consiglio di classe adotta la propria programmazione e predispone percorsi di apprendimento personalizzati e sostenuti da interventi specifici per l’apprendimento della lingua italiana. Utilizzando l’organico funzionale l’Istituto organizza corsi strutturati di alfabetizzazione di primo e secondo livello.
La valutazione degli alunni stranieri è strettamente legata al momento di inserimento degli alunni e ha un carattere formativo in quanto prende in considerazione il percorso personalizzato prescelto, gli effettivi passi realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione, l’impegno; mira alla essenzialità e all’accettabilità. Quando l’arrivo dell’alunno è troppo vicino alla stesura dei documenti di valutazione, specialmente in fase intermedia, negli spazi riservati alle discipline, possono comparire enunciati che affermano l’impossibilità di raccogliere elementi oggettivi di giudizio. Gli esami di licenza prevedono prove uniche per tutti (prove differenziate solamente per gli alunni certificati). Ci si orienta verso prove “graduate” e di contenuto “ampio” in modo che anche gli alunni stranieri possano trovare le modalità di elaborazione più adeguata alle loro competenze. I criteri di valutazione sono quindi finalizzati a:

  • tenere conto dei progressi individuali e delle difficoltà legate all’alunno;
  • compensare con prove orali compiti scritti non ritenuti adeguati;
  • valutazioni più attente ai contenuti che non alla forma;
  • valutazioni più attente ai contenuti che all’esposizione;
  • sottolineare i punti di forza e dare suggerimenti per i punti di criticità;
  • far riflettere lo studente sulle ragioni specifiche di difficoltà incontrate nello studio (meta cognizione).

La valutazione individua pertanto le seguenti modalità:

  • organizzare interrogazioni programmate;
  • uso di mediatori didattici durante le interrogazioni;
  • verifiche graduate

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8.5 – ESAME DI STATO
Modalità di svolgimento dell’esame di stato. Ogni alunno approda all’esame di licenza provvisto di un giudizio sintetico di fine anno, o giudizio sintetico finale o di ammissione per formulare il quale i docenti dei vari consigli di classe si comportano come segue: si fa la media aritmetica (approssimata a meno di 1/10) tra la media finale non “sanata” della classe seconda e la media finale non “sanata” della classe terza, tenuto conto di tutti i valori compreso il comportamento e tutte le discipline tranne IRC.

La determinazione del voto di ammissione deve, comunque, tenere presente anche altri indicatori relativi alla crescita personale (quali ad esempio, l’acquisizione di una capacità di autonomia adeguata all’età e la piena consapevolezza del rispetto delle regole), ai risultati raggiunti nel profitto e alla capacità di costruire relazioni con insegnanti e compagni. Inoltre andranno valutati l’impegno dell’alunno nell’extrascuola, la tendenza ad essere solidale e propositivo al punto da rappresentare un riferimento positivo per la classe. Sulla base di tali considerazioni, la media di cui sopra può essere approssimata (con voto a maggioranza o all’unanimità del consiglio di classe ) fino all’unità successiva tenendo conto del percorso scolastico dell’alunno. Tale valutazione numerica costituisce il voto di ammissione (numero intero espresso in lettere).
Le prove SCRITTE sono quattro: la prova di italiano della durata di quattro ore, la prova di matematica della durata di tre ore, la prova di lingua inglese della durata di tre ore, la prova di seconda lingua straniera della durata di tre ore.
In aggiunta alle tracce formulate all’interno del singolo istituto è prevista la realizzazione di una prova a carattere nazionale (INVALSI).
Si valutano i seguenti obiettivi:
Italiano

  • coerenza e coesione del contenuto
  • ricchezza del contenuto
  • proprietà lessicale
  • correttezza ortografica, morfologica, sintattica

Matematica

  • uso corretto delle formule e dei simboli appresi
  • padronanza del calcolo
  • applicazione delle conoscenze per la soluzione dei problemi
  • capacità di comunicare attraverso il linguaggio grafico

Lingua straniera

  • comprensione della lingua
  • correttezza morfosintattica
  • produzioni di testi legati a situazioni di vita quotidiana e familiare

Per la strutturazione delle prove d’esame degli alunni diversamente abili si fa riferimento all’OM 90 del 2001 (Prove Differenziate).
Per gli alunni stranieri c’è l’obbligo di essere sottoposti alle prove d’esame anche per la SECONDA LINGUA COMUNITARIA nella forma deliberata dal collegio dei docenti. Non sono previste prove differenziate.
Le sottocommissioni esaminatrici adottano particolari misure di valutazione, soprattutto in sede di colloquio pluridisciplinare, nei confronti di quegli alunni con cittadinanza non italiana di recente scolarizzazione che non hanno potuto conseguire le competenze linguistiche attese. In tali circostanze, si procede prioritariamente all’accertamento del livello complessivo di maturazione posseduto prima ancora di valutare i livelli di padronanza strumentale conseguiti. (Circolare n.28 del 15 marzo 2007 e note successive del 10 maggio 2007, prot. n 4600 e del 18 maggio 2007, prot. n. 5116).
CRITERI ESSENZIALI DI CONDUZIONE DEL COLLOQUIO D’ESAME
Il consiglio di classe, in osservanza del D.M. 26 agosto 1981, stabilisce i criteri fondamentali per la conduzione del colloquio d’esame di licenza media che “deve offrire all’alunno la possibilità di dar prova della propria capacità di rielaborazione e di organizzazione delle conoscenze acquisite, anche in vista delle scelte successive”. Di conseguenza il colloquio dovrà evidenziare la preparazione e l’attività svolta dall’alunno e l’efficacia dell’azione educativa culturale promossa dalla scuola.
OBIETTIVI PER FASCE DEL COLLOQUIO D’ESAME
L’impostazione e le modalità dello svolgimento delle prove d’esame terranno conto della situazione di partenza, dell’attuale livello culturale degli allievi, del possesso delle abilità strumentali di ogni alunno, delle effettive capacità e del grado di maturazione raggiunto da ognuno. Poiché la classe è diversificata, è stata suddivisa in fasce omogenee per possesso di abilità e capacità raggiunte; pertanto la prova si articolerà in modo da consentire di verificare:
1° fascia:
la capacità di organizzare un’esposizione chiara, autonoma e articolata di conoscenze
la capacità di mettere in relazione e classificare
la capacità di usufruire di un lessico appropriato
la capacità di porsi in modo problematico rispetto alle situazioni
la capacità di esprimere valutazioni personali motivate
la capacità di trasporre e di tradurre da un codice all’altro
2° fascia
la capacità di esporre con linguaggio chiaro e corretto utilizzando termini specifici dei diversi linguaggi
la capacità di leggere e presentare i messaggi dei diversi codici
la capacità di proporre valutazioni personali dietro sollecitazione degli insegnanti
la capacità di individuare in modo autonomo o parzialmente guidato le relazioni logiche
3° fascia
la capacità di esporre semplici esperienze personali
la capacità di esporre semplici argomenti di studio
la capacità di cogliere il messaggio fondamentale di una comunicazione
la capacità di seguire le fasi essenziali di un procedimento logico
MODALITA’ DI CONDUZIONE DEL COLLOQUIO D’ESAME
La commissione imposterà il colloquio in modo da consentire una valutazione comprensiva del livello raggiunto dall’allievo nelle varie discipline, evitando ogni artificiosa connessione fra gli argomenti o la caduta di un repertorio di domande e di risposte su ciascuna disciplina, prive dei necessari organici collegamenti. Sarà inoltre lasciato spazio, durante il colloquio, alla composizione delle conoscenze relative a quelle discipline che non prevedono la prova scritta, pur essendo eminentemente operative: Musica , Tecnologia , Arte e immagine, Scienze Motorie e Sportive.

La prova si articolerà in modo differenziato secondo le diverse fasce di livello:
1° fascia: partendo da un argomento scelto dall’alunno verrà richiesto di effettuare collegamenti logici tra le diverse discipline e di rielaborare criticamente i contenuti esposti;
2° fascia: partendo da un argomento proposto dall’alunno o anche prendendo spunto da quanto prodotto in esercitazioni pratiche, si chiederà all’allievo di esporre il contenuto in modo chiaro, trovando eventuali legami con altre discipline;
3° fascia: partendo dal vissuto scolastico dell’alunno o da attività operative che lo hanno particolarmente interessato, si richiederà una trattazione che privilegi l’aspetto descrittivo, in seguito si chiederà di esporre i contenuti in maniera chiara e corretta. L’allievo usufruirà di materiali prodotti da lui stesso nel corso dell’anno scolastico.
La prova si svilupperà in modo differenziato in base alla conoscenza che la commissione possiede relativamente al percorso e alla realtà di apprendimento scolastico dell’allievo, al fine di creare una atmosfera favorevole alla piena espressione delle abilità e della capacità del candidato, per limitare gli effetti negativi dei condizionamenti emozionali che potrebbero influire sulla stessa esperienza d’esame.

VALUTAZIONE DELLE PROVE SCRITTE, DEL COLLOQUIO ORALE E GIUDIZIO SINTETICO FINALE.
Qualora non vi siano indicazioni diverse da parte ministeriale il CD conviene che il giudizio sintetico finale sia determinato con la stessa modalità concordata il precedente anno scolastico. I docenti di ogni sottocommissione procedono alla valutazione numerica degli elaborati scritti ciascuno per la propria disciplina; infine pervengono ad una valutazione unitaria secondo la seguente modalità: I docenti di ogni sottocommissione procedono alla valutazione numerica degli elaborati scritti ciascuno per la propria disciplina; infine pervengono ad una valutazione unitaria secondo la seguente modalità:

  • valutano ciascuna prova scritta con voto numerico intero ( da 4 a 10)
  • valutano complessivamente e collegialmente (unanimità o maggioranza) il colloquio orale pervenendo ad una valutazione numerica in decimi.

All’esito dell’esame di stato concorrono gli esiti delle prove scritte e orali, compresa la prova nazionale INVALSI, e il giudizio di idoneità all’ammissione. Il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove e nel giudizio di idoneità, arrotondata all’unità superiore per frazione pari o superiore a 0,5 (DPR 122/09 e CM 49 del 20.05.2010). Al riguardo, è quasi inutile ricordare che tutti gli allievi ammessi all’esame di Stato hanno già conseguito nello scrutinio finale almeno un voto di sufficienza nelle diverse discipline. Sarà perciò cura precipua della Commissione e delle Sottocommissioni d’esame, e della professionalità dei loro componenti, far si che il voto conclusivo sia il frutto mediato di una valutazione collegiale delle diverse prove e del complessivo percorso scolastico dei giovani candidati. Si cercherà così di evitare possibili appiattimenti, che rischierebbero di penalizzare potenziali “eccellenze” e di evidenziare i punti di forza nella preparazione di candidati anche in funzione orientativa rispetto al proseguimento degli studi (CM 49/10);
il collegio docenti ha stabilito in data 20.05.2010 di adottare tale criterio, fatte salve successive comunicazioni; l’eventuale discussione e delibera avverranno in sede di riunione preliminare.
L’esito dell’esame conclusivo del primo ciclo è espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall’alunno; conseguono il diploma gli studenti che ottengono una valutazione non inferiore a sei decimi.
Dopo l’esito positivo dell’Esame di Licenza, viene consegnato alle famiglie il documento della CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE che vale anche come certificato sostitutivo del Diploma di Licenza, ai fini della conferma di iscrizione alla prima classe dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore prescelto.
Il documento contiene:

  • la Valutazione Finale del superamento dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo d’istruzione
  • i Livelli di Competenza nelle discipline di studio e nelle attività opzionali e facoltative
  • l’indicazione di eventuali ambiti disciplinari in cui l’alunno ha dimostrato specifiche capacità e potenzialità
  • l’indicazione del tempo scuola settimanale che ha caratterizzato la partecipazione dello studente al piano di studi.

Segue infine la griglia degli Indicatori e Descrittori delle Competenze suddivisi per ogni disciplina.
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8.6-RAV_PIANO DI MIGLIORAMENTO
Il processo dell’attribuzione dell’autonomia alle scuole continua con l’avvio della valutazione del sistema di istruzione secondo l’art. 6 del D.P.R. 80/2013 che vede gli istituti coinvolti in un importante e impegnativo processo di autovalutazione al fine di migliorare sempre di più l’efficacia del processo di insegnamento- apprendimento. Con il Rapporto di Autovalutazione ogni scuola è chiamata a valutare annualmente gli aspetti positivi del proprio sistema, da mantenere e consolidare; altresì deve esaminare i propri elementi di criticità in relazione ai quali progettare le future azioni di miglioramento. L’analisi dei dati e e delle riflessioni emerse per l’istituto comprensivo Parazzi si può consultare sul portale ‘Scuola in chiaro’ nell’apposita sezione dedicata alla valutazione.

Nella sezione dei ‘progetti trasversali’ della nostra offerta formativa sono già stati in parte esplicitati i punti di forza e le direzioni di azione didattica intrapresi nell’ottica della verticalità e del miglioramento. Con la redazione del PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa) tale direzione sarà estesa a tutti gli organi e al personale operante nella scuola.
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PARTE ORGANIZZATIVA

9.1 -SITUAZIONE ALUNNI

Gli alunni presenti nell’Istituto sono complessivamente 720 così suddivisi:

  • SCUOLA DELL’INFANZIA
Sezione Totale
A2828
B2828
C2626
D2626
E2626
F2424
  158
  • SCUOLA PRIMARIA
sezione/classeTotale
A Cicognara172114141379
B Cicognara  12  12
C Cogozzo201621241899
D Cogozzo19    19
      209
  • SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
sezione/classeTotale
A23182061
B19202160
C19172359
D23222267
E22192263
F2320 43
G   0
    353

Gli alunni con bisogni educatici speciali (BES) sono in totale 78 così suddivisi:

 

Gli alunni stranieri sono in totale 205 così suddivisi

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9.2 – SITUAZIONE DOCENTI
I docenti di ruolo in servizio sono in totale 71 così suddivisi:

SCUOLA DELL’INFANZIA14
SCUOLA PRIMARIA23
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO34

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9.3 – PROGETTI TRASVERSALI
Nel nostro istituto vengono portati avanti da diversi anni alcuni progetti divenuti ormai un appuntamento tradizionale per alunni e docenti. Essi si ispirano alle caratteristiche territoriali della nostra zona ricca di acque e bonifiche, ma attenta anche allo sport e al tempo libero dei ragazzi.

Denominazione del progettoDocenti responsabiliAttività proposte
GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUASaccani – Petocchi
  •  Installazione di laboratori scientifici e artistici presso il lungo lago della città di Mantova;
  • crociera sui laghi di Mantova in battello;
  •  ‘caccia al tesoro’ alla ricerca dei luoghi d’acqua della città
TORNEI SPORTIVI Braga – GozziI ragazzi disputano gare nei principali sport di gruppo sperimentati durante l’anno (calcetto, pallavolo, pallamano) presso le aree sportive presenti sul territorio e messe a disposizione dal comune e dalle associazioni sportive locali

La recente normativa ministeriale ha portato in primo piano l’importanza di insegnare ai nostri alunni la capacità di mettere in atto tutte le loro abilità e capacità personali per muoversi con autonomia e disinvoltura nel mondo reale (competenze). Il nostro istituto ha recepito queste indicazioni creando nuovi momenti di attività didattica che vedono coinvolti contemporaneamente alunni di più classi in gare disciplinari dove l’azione e l’efficace collaborazione del gruppo diventano parte integrante nella risoluzione dei compiti proposti. L’idea è nata da un piccolo gruppo di docenti ‘pionieri’ che ora stanno allargando la loro azione a tutte le classi della scuola le quali, al termine delle gare, possono consultare la classifica finale sul sito dell’istituto.

Denominazione del progettoDocenti responsabiliAttività proposte
PARAZZIADIDocenti della commissione curricolo verticaleGiochi, puzzle, costruzione di cartelloni, story-board in lingua straniera, solidi con carta e legnetti, manufatti di varia natura con istruzioni di realizzazione, ecc.
DULCIS IN FUNDOTutti i docenti dell’istitutoRielaborazione delle attività svolte durante l’anno in forma condivisa e di tutoraggio fra classi parallele

Viadana è un territorio di antica presenza storica che ha visto uno dei suoi momenti più illustri nell’epoca rinascimentale quando sottostava al ducato dei signori di Mantova, i Gonzaga. Essi hanno dato un’impronta culturale e architettonica significativa all’abitato le cui tracce si possono rilevare ancora oggi. Presso la locale biblioteca, attualmente parte del più ampio complesso del Muvi e inserita un circuito interprovinciale, sono presenti documentazioni antiche e moderne che testimoniano l’attività culturale dei suoi cittadini. A partire da queste significative premesse la nostra scuola ha costruito un progetto trasversale che avvicina i ragazzi all’analisi delle fonti scritte e materiali allo scopo di comprendere meglio i luoghi in cui vivono.

Denominazione del progettoDocenti responsabiliAttività proposte
STORIA LOCALEBacchi Giuseppina
  •  Visite guidate di Viadana con esperti locali di arte, storia e architettura;
  • attività di laboratorio presso il MUVI;
  • elaborazione di materiali didattici da parte degli studenti

PROGETTO DI EDUCAZIONE MUSICALE
Parte importante della formazione integrale della persona sono senza dubbio le arti che nel nostro territorio nazionale hanno visto nascere e svilupparsi personalità insigni e di fama mondiale. Viadana, in modo particolare, ha visto i natali di un musicista che ha contribuito a segnare la nascita di un nuovo stile compositivo: la monodia accompagnata dal basso continuo. A Lodovico da Viadana è infatti dedicato un festival che continua ormai da quasi un ventennio presso il territorio viadanese e nell’ambito del Comune operano diverse associazioni musicali quali la locale scuola di musica e il Corpo Bandistico.

Il nostro Istituto ha voluto recepire questa peculiarità dando vita all’indirizzo musicale attivo da due anni e aprendo l’offerta didattica musicale con:

  • laboratori presso la scuola dell’Infanzia e Primaria
  • corsi di strumenti complementari all’indirizzo musicale (tromba)
  • corsi di danza classica e moderna tenuti da esperti esterni.

PROGETTO DI DIDATTICA DIGITALE PER L’INCLUSIONE
L’uso di strumentazione digitale si è diffusa sempre di più nella scuola anche in risposta ai nuovi bisogni educativi emergenti quali i disturbi dell’apprendimento, la presenza di alunni stranieri o con difficoltà socio-culturali, alunni con certificazione. Il nostro Istituto progetta di ampliare la propria offerta didattica nell’ottica dell’inclusione attraverso la seguente modalità:

Denominazione del progettoDocenti responsabiliAttività proposte
AULA DIGITALE INCLUSIVA CON LA LIMRossi M.
  •  creazione di un’aula attrezzata con tavoli rotondi e rettangolari, postazioni pc e navigazione internet, LIM, tablet, lavagna di ardesia, armadi e librerie;
  • laboratori interdisciplinari di lavoro-ricerca attraverso strumentazione digitale

Si prospetta inoltre di utilizzare i fondi disponibili per i progetti nazionali ed europei al fine di:

  • dotare tutte le aule della scuola di LIM e pc con sistemi operativi e pacchetti di programmi omogenei e compatibili;
  • uniformare e potenziare il laboratorio informatico per creare momenti di simulazione delle prove nazionali invalsi attraverso la modalità on-line o utilizzare le recenti risorse in rete per una didattica multimediale e interattiva;
  • creare una rete wireless d’Istituto perl’uso di devices mobili quali i tablet.

9.4 ORGANIGRAMMA DELLA SCUOLA

9.5-INCARICHI ORGANIZZATIVI

Dirigente ScolasticoDelpari Aldo
Collaboratore del DS (Secondaria di 1° grado)Saviola Lorella
Collaboratore del DS (Primaria)Zapparoli Guglielmina
Fiduciario scuola InfanziaBuso Nicoletta
Fiduciario scuola PrimariaMeloncelli Monica – Zapparoli Guglielmina
Funzione strumentale Area 3: attività di compensazione, integrazione e recuperoDimatteo Annunziata
Funzione Strumentale Area 1: POF-ValutazioneCantoni Ivana
Funzione Strumentale Area 1: Qualità ed autovalutazione d’Istituto RAV INVALSIPolisano Mario
Funzione Strumentale Area 2: nuove tecnologie e produzione Informatica di materiali didatticiRossi Margherita
Responsabile Indirizzo MusicaleTredici Natalì
STAFF di Direzione – Organizzazione e qualità del servizio scolasticoDS,DSGA,Saviola,Zapparoli,Buso, funzioni strumentali, Tredici
                         Referenti
Referente GLI (Gruppo Lavoro Inclusione)Marcheselli Greta
Referente OrientamentoMorenghi Erminio
Referente AmbienteSaccani M. / Petocchi
Referente Sport PrimariaZapparoli
Referente ContinuitàCampi

Responsabile laboratori

Responsabile lab. PalestreBraga M.T. / Zapparoli G.
Responsabile sussidi informatici Sc. Primaria e InfanziaMeloncelli M.
Responsabile sussidi informatici Sc. SecondariaRossi Margherita
                       Commissioni
Commissione RAV DS,Polisano, Saviola,Cantoni,Meloncelli,Zapparoli,Lupi, DSGA, (Buso)
Commissione Continuità Campi,Taffurelli,Mozzi,Buso
Formazione classi prime scuola secondariaMeloncelli,Saviola,Zapparoli,Campi,Dimatteo,Gradella,Mozzi,Bruccola,Cappuccio
Commissione Informatica/Rapporti con Comprensivinrete.net/Sito istitutoRossi,Meloncelli,Mozzi,Polisano
Commissione GLICampi,Gradella,Marcheselli,Nizzoli,Saviola – Genit.Costabile – Bellini
Commissione Curricolo verticaleNizzoli,Taffurelli,Colacchio,Merloncelli,Bladelli,Rossi,Cantoni,Tredici,Saccani
Commissione orientamentoCoordinatori terze e referente
Commissione MensaMandanici (Infanzia), Gentilomo (docente), Rucco (genitore)
Redazione OrarioPolisano M./Zapparoli G.
Componenete organo di garanzia
                         Sicurezza 
Organigramma Sicurezza
Responsabile servizio prevenzione e protezione dai rischi Bisi Giuliano
Sc.Sec.1° gr.:Campi
Sc. Primaria:Meloncelli
Sc. Infanzia:Baldi
Responsabile dei lavoratori per la sicurezza RLS (nominato da RSU) Stringhini
 

Scuola Secondaria 1° gr.

Coordinatore Consiglio di classe Sc. Sec. 1°
PrimeA Di Ciaccia Raffaella
 B Martorana Michele
 C Morenghi Erminio
 D Sarzi Amadè Gianni
 E Minozzi Antonella
 F Mozzi Adriano
SecondeA Polisano Mario
 B Campi Luisa
 C Pace Rossana
 D Bacchi Giuseppina
 E Lupi Claudia
 F Saviola Lorella
TerzeA Bladelli Licia
 B Cantoni Ivana
 C Guerra Mirella
 D Cortellazzi Milena
 E Pace Maria Teresa
Scuola Primaria
Coordinatori scuola Primaria
Prime C COGOZZO Taffurelli Viviana
 D COGOZZO Voltini Francesca
 A CICOGNARA Colacchio Pietrina
SecondeC COGOZZO Petazzini Luigina
 A CICOGNARA Maccagnano Giuseppina
TerzeC COGOZZO Bergamaschi Maria Grazia
 A CICOGNARA Sidoti Calogera
 B CICOGNARA Malizia Giovannella
QuarteC COGOZZO Marcheselli Greta
 A CICOGNARA Meloncelli Monica
QuinteC COGOZZO Bruccola Lucrezia
 A CICOGNARA Zapparoli Guglielmina
RSUMorenghi -Buso

 Estratti del Pof:

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA